Il colosso italiano delle infrastrutture Webuild (ex Salini Impregilo) acquisisce la quota rimanente di Astaldi, il secondo più grande gruppo infrastrutturale con sede in Italia.
L’accordo fa parte dell’iniziativa della società “Progetto Italia” per consolidare il settore delle infrastrutture in Italia, che è afflitto dalle difficoltà finanziarie degli imprenditori.
Un portavoce ha detto a GCR: “Questo creerà un gruppo più grande e più forte pronto ad aiutare l’Italia a sviluppare la sua infrastruttura con i fondi dell’UE e competere meglio all’estero”.
La forza lavoro di Webuild ammonta a circa 70.000 dipendenti diretti e indiretti con l’acquisizione.
Webuild possiede già circa il 66% di Astaldi e ora acquisisce il restante 34%.
L’accordo prevede la scissione di Astaldi in due società, una che trasporta tutti i debiti e tutti i beni che Webuild non vuole, in una separazione che Webuild definisce “perimetro di liquidazione”.
Il business spazzatura sarà posto in una fondazione per lasciare che i creditori rimanenti facciano il possibile per riscuotere il debito loro dovuto.
Webuild emetterà nuove azioni, offrendo 203 ogni 1.000 azioni Astaldi ancora detenute dagli investitori.
Al fine di evitare di diluire i suoi attuali azionisti con l’emissione di queste nuove azioni, Webuild emetterà loro warrant che consentiranno agli azionisti esistenti di mantenere le loro partecipazioni allo stesso livello.
La quota di Astaldi sarà revocata dalla Borsa Italiana.
Immagine per gentile concessione di Webuild
Ulteriore lettura:
“Drogato di zombi. Studente. Organizzatore. Pensatore. Appassionato di Internet. Fanatico di alcol hardcore.”