Barateen ha iniziato il suo tradizionale ruolo da semi-gara allo Stadio Sergio Lanfranchi di Parma ed è l’ottava giocatrice di rugby a fare 100 presenze, nonché la prima fuori dal Regno Unito, con cinque stelle inglesi, una scozzese e una scozzese. Il gallese compone gli altri sette.
La leggenda del rugby italiano è già la migliore creatrice di presenze nella storia del Sei Nazioni femminile, avendo giocato 68 partite nel torneo durante la sua carriera.
La 35enne ha fatto il suo debutto contro la Germania nel 2005 e attualmente ha 14 tentativi in nazionale, ma insiste sul fatto che non ha mai iniziato a fare la storia quando ha indossato la maglia azzurra 16 anni fa.
“Sono onorato e orgoglioso di essere il primo giocatore Azura a raggiungere il centesimo titolo e spero di poter trasmettere la mia passione per il rugby alle generazioni future”, ha spiegato Barateen.
“Non ho mai pensato a questo traguardo come a un traguardo, quando si trattava della mia carriera sportiva: volevo solo superare Michela Tondinelli (87 presenze)!
“Questo momento è per mia nonna, per Serena, che da otto anni mi aiuta a prepararmi, e per le squadre con cui ho condiviso ogni momento, dentro e fuori dal campo”.
?
Sara # Paraten È la prima atleta italiana a raggiungere le 100 presenze# Sara 100 #insieme # Oh Signore pic.twitter.com/78xDX6yc1n
– Italrugby (Federugby) 19 settembre 2023
La sua spinta e il suo vantaggio competitivo sono stati cruciali per l’Italia nel corso degli anni, mentre la sua capacità di leggere e controllare il gioco dal nono posto l’ha resa una delle giocatrici più intelligenti di questo sport.
Un punto culminante della sua carriera è stato aiutare Azzurre a conquistare un impressionante secondo posto al Campionato Sei Nazioni femminile 2019 e il presidente del Forum FIR Marzio Innocenti ha elogiato la sua influenza sulla configurazione negli ultimi due decenni.
“Sarah è un’atleta eccezionale e un esempio per ogni giocatore di rugby in Italia”, ha detto. “Chiarezza nella lettura del gioco, capacità tecniche, grinta e leadership sono solo alcuni dei tratti che la rendono una delle leggende viventi del rugby italiano.
“È stata la mentore italiana nei momenti più difficili e ha giocato un ruolo fondamentale nel portare la squadra ai primi posti della classifica mondiale.
“Il traguardo delle 100 presenze è solo un’altra conferma di quanto questa donna sia eccezionale, senza dubbio, una delle più grandi internazionali di tutti i tempi.
“Siamo orgogliosi di lei, dei suoi successi e della sua smisurata voglia di continuare a migliorare il rugby italiano e renderlo il migliore possibile”.
“Amichevole drogato di caffè. Professionista di viaggio. Fanatico di zombi. Piantagrane. Gamer. Analista. Specialista di pancetta. Scrittore.”