Fed e Bank of Japan stanno raffreddando i mercati, le politiche rimarranno estremamente accomodanti per molto tempo, ma pochi dettagli. Dollaro in aumento, petrolio in calo. Spostati da parte, ma sotto i 150 punti. In Piazza Affari sono state poche le azioni in rialzo
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Le rassicurazioni della Federal Reserve per il futuro e l’aspettativa di una politica ultra accomodante da parte della Banca del Giappone non sono sufficienti perché il mercato trovi idee rialziste. Ritorna così un clima di avversione al rischio, con il dollaro che ricomincia a salire e il Borse di studio europee giù, con cali anche superiori a un punto percentuale in particolare per il Milan, con il rumore Telecom Italiae Parigi.
L’atteso incontro della Fed, il primo dopo il cambio di rotta sull’inflazione dello scorso agosto, non ha portato nuove prospettive: la banca centrale americana, come previsto, si aspetta tassi bassi almeno fino a nel 2023, per sostenere l’economia e il ritorno alla piena occupazione. Ma nessun’altra misura è stata annunciata o definita i movimenti che verranno messi in atto per raggiungere l’obiettivo prefissato, come i nuovi acquisti di titoli. Il mercato non ha gradito questa mancanza di dettagli, che a questo punto preferisce prendere profitti. Sul mercato valutario, dopo la Fed, sono tornati gli acquisti in dollari, spingendo l’euro a 1,176.
Tim il peggiore, anche al piano di sotto St, Inwit è salvato
A Piazza Affari il peggio è Telecom: il titolo si è quotato e subito si è fermato con un ribasso del 7,4% per poi tornare a -2,5%, Bloomberg scrive che European Rustproofing potrebbe obiettare alla creazione di un’unica società per la rete a banda larga controllata dall’ex monopolista. In tutto il resto della lista le vendite sono diffuse, con forti cali anche per Stmicroelectronics e in tutti i settori. Pochi titoli in aumento, compreso Tenaris e Inwit, che aumenta di circa mezzo punto.
Si diffonde, ma rimane al di sotto di 150 punti
Lo spread tra BTp e Bund si allarga sul mercato secondario MTS dei titoli di Stato. Il differenziale di rendimento tra il benchmark decennale italiano (IT0005413171) e il Bund di pari duration è stato inizialmente quotato a 147 punti base, in aumento dai 144 punti alla chiusura di ieri, poi stabilizzato 146 punti. Cresce anche il rendimento del benchmark decennale BTp, che si conferma sotto la soglia dell’1%, ma sale allo 0,98% dallo 0,97% dell’ultimo benchmark.
La Banca del Giappone rimane estremamente accomodante
La Banca del Giappone ha deciso di mantenere invariata la sua politica monetaria ultra accomodante: la decisione è in gran parte esclusa dal mercato e segue la nomina del nuovo primo ministro Yoshihide Suga. Quest’ultima ha già annunciato il proprio sostegno alla prosecuzione dell’attuale politica monetaria della BoJ, volta a stabilizzare i mercati e consentire alle società giapponesi di indebitarsi a tassi estremamente bassi. La BoJ ha anche deciso di mantenere il suo tasso di interesse negativo dello 0,1% sui depositi bancari e ha riconfermato la sua politica di acquisti illimitati di titoli di stato giapponesi per garantire che i loro rendimenti a 10 anni rimangano intorno. dello 0%.
Fed e Boj raffreddano il mercato, il Nikkei chiude
La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dopo una seduta condizionata dagli annunci delle banche centrali. La decisione della Fed di mantenere i tassi molto bassi almeno fino al 2023 e l’annuncio della BoJ di non modificare l’attuale orientamento della politica monetaria hanno raffreddato gli scambi. Al termine della seduta, l’indice Nikkei ha chiuso la giornata con un ribasso dello 0,67% a 23.319,37 punti. Sessione negativa anche per il più ampio indice Topix che chiude con un calo dello 0,35% a 1.638,64 punti.
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