Il ministro della Difesa azero accusa le forze armene di aver bombardato la città di Tartaro, mentre i funzionari militari armeni affermano che Baku ha ripreso “l’azione ostile” lunedì mattina.
Secondo le autorità del Nagorno-Karabakh, 58 combattenti sono stati uccisi, mentre domenica hanno perso la vita dei civili: una donna e suo nipote. Circa 200 persone sono rimaste ferite, secondo il ministero della Difesa armeno, mentre le autorità azere hanno riferito di sei civili uccisi e 26 feriti.
Istantanea del video rilasciato dalla Difesa azera, che mostra veicoli corazzati armeni colpiti dal fuoco nemico
I combattimenti sono iniziati domenica nel Nagorno-Karabakh, una regione formalmente azera, ma controllata de facto dall’Armenia dalla fine della guerra nel 1994.
Il ministro degli Esteri armeno ha accusato la Turchia, che sostiene l’Azerbaigian nel conflitto, di “sostenere l’aggressione”. Anche Armenia e Turchia si sono accusate a vicenda di reclutare mercenari stranieri.
Il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato Francia, Stati Uniti e Russia – i tre presidenti del cosiddetto gruppo di Minsk creato nel 1992 per risolvere il conflitto – per non essere riusciti ad allentare le tensioni dopo trent’anni.
L’Unione europea ha chiesto alle due parti di interrompere i combattimenti e di tornare al tavolo dei negoziati. Chiamate simili sono arrivate da Iran, Russia, Francia e Stati Uniti.