Zlatani Ibrahimovic ha recuperato, è tornato ad allenarsi e nella gara di ritorno odierna contro la Primavera ha segnato anche un gol e un assist che ha dimostrato a tutti che in vista del derby può tornare a essere un fattore. E la convinzione che anche 3 mesi fa la sua presenza non solo contro l’Inter, ma anche nel Milan, fosse qualcosa di incerto. Poi è arrivato anche il tanto atteso rinnovo, grazie a strani dettagli contrattuali.
Nell’azienda – Zlatan Ibrahimovic, infatti, ha a lungo negoziato con il Milan e con Mino Raiola dalla sua parte ha lavorato per ottenere Ogni centesimo dei sei milioni netti all’anno Richiesta di rinnovo alla società rossonera. Alla fine l’annuncio fatto dal club il 31 agosto 2020 del Rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2023. Cosa ha poi spinto i rossoneri a rinunciare all’intero importo netto richiesto? La risposta è contenuta nell’ormai famoso decreto crescita.
Dichiarazioni fiscali – Milano H Ibrahimovic Hanno già sottolineato Un accordo che le due parti hanno chiamato “win win” o “win win”. Ibra mantiene un patrimonio netto di 6 milioni netti, mentre il Milan mantiene attaccante e centrato sulla squadra spingendo L’importo totale non è di 12 milioni, è solo di 9 milioni. Tutto grazie all’esenzione fiscale concessa con il Decreto Crescita che consente a chi porta dall’estero la residenza fiscale in Italia di dimezzare l’importo da versare al fisco.
Al Qaeda – Si segnala però che nel testo del decreto crescita anche questo è specificato La residenza fiscale deve essere mantenuta sul suolo italiano per almeno due anni Può anche essere inteso come retrospettivo. Tuttavia, Ibra ha firmato un contratto di un anno con il Milan e ha anche aggiunto 6 mesi del primo accordo che si è ufficialmente concluso il 30 giugno e poi è stato prorogato fino alla fine della scorsa stagione, Al 30 giugno 2023, Ibrahimovi manterrà la sua residenza fiscale in Italia solo per 18 mesi, non per 24 mesi. In che modo il Milan ha beneficiato del decreto crescita?
Sfondo – men effettivamente tecnicamenteNon è il club rossonero a beneficiarne, ma sono stati il giocatore e Ibra a impegnarsi al Milan per mantenere la residenza fiscale in Italia fino a gennaio 2023. In caso contrario, lo Stato può chiedere al giocatore di risarcire i mancati pagamenti, ma nulla sarà dovuto (salvo accordi particolari tra le parti) per il Milan. Ed è per questo che, alla fine, tutti vincono davvero.