La NASA si riconnette con la Voyager e si trova a 20 miliardi di chilometri dalla Terra

La NASA si riconnette con la Voyager e si trova a 20 miliardi di chilometri dalla Terra

Ripristina il dialogo. La sonda Voyager 2 della NASA risponde dallo spazio interstellare, al di fuori del nostro sistema solare: i responsabili della missione le hanno inviato un segnale e la sonda ha confermato di aver ricevuto la “chiamata” ed eseguito i comandi senza problemi. La sonda è stata lanciata nel 1977, ha lasciato il sistema solare due anni fa ed è ora a più di 18,8 miliardi di chilometri dalla Terra.

Contattato per testare nuovi componenti recentemente installati sulla Deep Space Station 43, l’unica antenna al mondo in grado di inviarle comandi. L’antenna si trova a Canberra, in Australia, e fa parte della NASA Deep Space Network (DSN), una rete di antenne radio utilizzate per comunicare con veicoli spaziali che operano al di fuori della luna.

L’antenna non è operativa dallo scorso marzo a causa di un aggiornamento tecnico che includeva una serie di apparecchiature, tra cui due nuovi trasmettitori wireless. Uno di questi dispositivi, utilizzato per comunicare con il Voyager 2, non è stato sostituito da più di 47 anni. La rete Deep Space è composta da tre antenne wireless situate a Canberra; Goldstone in California e Madrid in Spagna. La posizione delle tre antenne assicura che quasi tutti i veicoli spaziali con una linea di vista verso la Terra possano comunicare con almeno una delle strutture in qualsiasi momento. Voyager 2 è la rara eccezione.

Per volare vicino alla luna di Nettuno, Tritone, nel 1989, la sonda ha sorvolato il polo nord del pianeta. Questa traiettoria ha avuto il suo pedaggio a sud dal piano planetario, e da allora è andata in quella direzione. Ora è così a sud che non ha linea di vista con gli alberi della radio nell’emisfero settentrionale. L’antenna di Canberra è l’unica parabola nell’emisfero australe che dispone di un trasmettitore abbastanza potente da trasmettere la frequenza corretta per inviare comandi alla sonda distante. L’aggiornamento tecnico, secondo la NASA, andrà a beneficio anche di altre missioni, tra cui il rover Mars Perseverance, che dovrebbe atterrare sul Pianeta Rosso il 18 febbraio 2023, e la missione NASA Artemis che intende riportare gli umani sulla Luna.

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“L’unicità di questo progetto – commenta Brad Arnold, Capo progetto Deep Space Network (DSN) presso JPL presso NASA – è che lavoriamo su tutti i livelli dell’antenna, dal substrato ai sistemi di bordo esteso. Il test di contatto della sonda indica che le trasmissioni sono in linea con il nostro lavoro. “I trasmettitori non sono stati sostituiti negli ultimi 47 anni e dovrebbero tornare online nel febbraio 2023. Gli ingegneri hanno aggiornato il riscaldamento e il raffreddamento della sonda, le apparecchiature di alimentazione e i componenti elettronici necessari per alimentare i trasmettitori.

“L’antenna DSS43 è un sistema molto specializzato – aggiunge Philip Baldwin, Direttore delle operazioni per il programma SCaN (Space Communications and Navigation) della NASA – Ci sono solo altre due antenne simili nel mondo. Abbiamo deciso di implementare questi aggiornamenti per garantire che l’antenna possa continuare a essere utilizzata per le missioni attuali e future. ”Questo vale anche per Marte.

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