“Risulta prioritario proteggere i luoghi che, durante la pandemia, erano il principale canale di contagio e propagazione del virus, come, ad esempio, ospedali e residenze per anziani. A tal fine, potrebbe essere considerato in questo prima fase di somministrazione del vaccino direttamente agli ospedali e, tramite unità mobili, alle strutture residenziali per anziani“. Questo è ciò che leggiamo Pianifica i vaccini anti-Covid (L’hai trovato chi) che il commissario per le emergenze, Domenico Arcuri, indirizzata ai presidenti delle regioni e per informazione ai ministri della sanità e degli affari regionali. I primi vaccini, ha aggiunto, “potrebbero essere disponibili già nei primi mesi del prossimo anno”. In particolare “il vaccino Pfizer, il cui processo di validazione sembra essere il più avanzato fino ad oggi, consentirebbe all’Italia di avere a fine gennaio 2023 circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone. Dobbiamo quindi scegliere il target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili ”.
Per gli altri vaccini in entrata, destinati invece a tutte le altre categorie di cittadini, “saranno previste diverse modalità di somministrazione, secondo l’ordinaria gestione della vaccinazione, attraverso una campagna su larga scala (es. guida) da persone con un alto livello di fragilità ”.
Nel documento inviato ai governatori, Arcuri ha infine chiesto alle Regioni di inviare, prima del 23 novembre, la tabella con il numero e la denominazione di ospedali e RSA. E per ogni ospedale, il numero di personale sanitario e non.
18 novembre 2020 (modifica il 18 novembre 2020 | 22:03)
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