Che la “notizia” di Ibra rilasciata fino a gennaio per l’infortunio al San Paolo avesse la stessa credibilità dell ‘”unico” Napoli-Milan deciso dall’arbitro Valeri, è stato un gioco da ragazzi. L’argomento ora è quando torna Ibra … Facciamolo, mettiamoci a nostro agio. Non ho date precise e non firmo fatture, ma Zlatan è un esempio anche per tutto il gruppo e soprattutto in questo: nel duro e incessante lavoro per rientrare il più velocemente possibile. Altissima professionalità. Ci sorprenderà ancora questa volta, come all’inizio di luglio, al suo ritorno. Ibra dà professionalità e pretende professionalità. Se il Milan non avesse una proprietà come suggeriscono gli esperti segnalanti, non sarebbe quello che è oggi. Maniacale e intenso nel suo lavoro di recupero. La proprietà è ciò che paga il salario. E pagarli puntualmente oggi nel disastro calcistico causato da Covid è Grande Property. E a Milano può essercene solo uno. Prendi nota, il più a lungo possibile.
E questa volta la Democrazia Cristiana (non ha mai votato la balena bianca in vita mia, lo giuro, ma non importa) Suma è sbilanciata. Una certezza crolla. Sono fuori equilibrio, sperando che tu non debba biasimarmi. Ma oggi vi dico davvero che Calhanoglu si rinnoverà. Nonostante le voci sapientemente alimentate, è un grande professionista, un ragazzo affascinante, che lo ammette quando sbaglia e un ottimo calciatore. Quindi la considero una cosa molto buona. Per il gruppo, per la dedizione che garantisce. Del resto se Montella, Gattuso, Giampaolo e Pioli non gli hanno mai impedito di uscire, nemmeno per errore, un motivo ci deve essere. Andiamo Calha, sei uno di noi. Il destino non ammette eccezioni, è vero, al giusto prezzo e nei giusti toni.
Ricordo benissimo quello che si diceva di Bennacer un anno fa: l’hai portato all’Empoli retrocesso, non ha forza fisica, riceve sempre un avvertimento. Quanto a Matteo Gabbia: è l’ultima scelta, è scomodo, deve andare a giocare altrove per fare esperienza. In confronto, molto meno si dice di Sandro Tonali. Ma sta scritto che il nostro ragazzo seguirà lo stesso percorso che, nel buono e sano tessuto milanese di oggi, è destinato ad evolversi, a strutturarsi, a progredire. I colpi ci sono, come ha dimostrato a Lille e come aveva già dimostrato in Portogallo e Udine. Nel suo repertorio gli basta impiantare una maggiore velocità di gioco, che sarà sempre più figlia dei meccanismi e del sistema di gioco con cui sarà sempre più familiare con il passare del tempo. Il percorso è indicato da Bennacer e Gabbia. L’algerino diventa un giocatore di una categoria superiore, di un’altra categoria: attenzione, non gioca mai all’indietro, ma solo in avanti. E Cage? La sua miglior partita con la maglia rossonera a Lille, la crescita è costante e continua. Forza ragazzi. E attenti alla Fiorentina: non fidatevi mai della classifica viola, sarà molto dura.
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