Cashback lento, il rimborso è ora retroattivo

Cashback lento, il rimborso è ora retroattivo
Cashback lento, il rimborso è ora retroattivo

Pianifica di risparmiare extra Cashback A partire dal compleanno Di lanciare. Dopo gli incidentiImplementazione sono, Poiché decine di migliaia di utenti non erano in grado di attivare i propri strumenti di pagamento (carte e applicazioni) prima dell’8 dicembre, quando il programma è stato lanciato ufficialmente e le statistiche sugli appalti, in un ministero è in corso uno studio per risolvere l’economia per evitare che un grande gruppo di partecipanti venga penalizzato nella corsa al cashback per Natale. Se i sostenitori di Grillini e buona parte del Pd, da un lato, premono, dall’altro si trattengono a Palazzo Chigi.

Via d’uscita
La premessa di Mef è di effettuare un cashback retroattivo per gli utenti che si sono iscritti in ritardo al programma, o di consentire al sistema di contare gli acquisti effettuati con carte e app prima che fossero attivati ​​se dopo l’8 dicembre.

Al contrario, oggi il sistema tiene conto solo delle spese effettuate con l’utilizzo di un particolare strumento elettronico a partire dal giorno successivo alla sua attivazione. Quasi 4 milioni di cittadini sono ormai registrati per il cashback tramite l’app Io o sistemi forniti dagli operatori che collaborano con il piano Italia Cashless, tra cui Poste Italiane e Satispay. Dato che l’app della pubblica amministrazione Io è stata finora scaricata da circa 9 milioni di persone, più della metà di loro ha finora ignorato il cashback extra per Natale. Sono disponibili fino a 150 euro di danni da sequestrare, che a molti sembra già un miraggio.

Chi decide di partecipare al programma, ma non si registra prima della partenza, riceverà meno cashback di quanto avrebbe se tutto andasse per il verso giusto. Tecnicamente, basterebbe il decreto per modificare il sistema del conto acquisti e tutelare chi si è disconnesso dal programma per errori di Io, che a quanto pare non era pronto a gestire migliaia di richieste al secondo di accesso al suo “wallet” “, dove vanno citati i dettagli di appositi strumenti di pagamento. Il loro numero e l’Iban con cui verranno ricevuti i rimborsi a febbraio. È stata anche considerata la possibilità di estendere il periodo di prova al 6 gennaio che si concluderà il 31 dicembre. Questa ipotesi è stata subito ignorata, perché con l’estensione del cashback aggiuntivo a Natale ci sarà Interferito con il normale cashback, a partire dal 1 ° gennaio. Da Palazzo Chigi hanno spiegato che c’è stato un apparente rallentamento della recessione dovuto alla fragilità dell’app Paese. Attualmente i problemi sono causati principalmente dal processo di scoring della carta di credito nella sezione “Wallet” dell’app Io. Il pagamento che è stato attivato ieri sera è stato di 6,7 milioni. Ogni utente può registrare più carte e applicazioni di pagamento a suo nome al momento dell’iscrizione al programma. Il numero di carte di credito che sono state attivate per ottenere cash back sull’applicazione Io ha raggiunto ieri 3,7 milioni, oltre a A 1,7 milioni di carte bancomat. Gli strumenti di pagamento registrati attraverso i sistemi forniti da altri operatori del settore, i cosiddetti contratti di ascensore, invece, superano il milione.

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i dettagli
Entro gennaio, quando inizia il regolare cashback, che prevede un risarcimento fino a 150 euro a semestre per acquisti in modalità cashless (i partecipanti riceveranno il 10 per cento della loro spesa fino a un massimo di 1500 euro) e un super cashback di 1500 euro per i primi 100mila che saranno Ha completato più transazioni senza contanti in questo periodo e anche a PagoPa, che gestisce l’app Io, è stato chiesto di migliorare la piattaforma per evitare nuovi ingorghi digitali sul percorso del cashback. In generale, le famiglie a reddito medio e alto residenti nel nord beneficeranno principalmente del risarcimento. In Italia, secondo i dati di Banca d’Italia riferiti al 2016, le famiglie con almeno un bancomat pro capite hanno un reddito di 20mila euro, mentre le carte regionali sono più diffuse al nord. In Campania, ad esempio, una famiglia su due no. Insomma, alla fine, pochi di loro riceveranno un risarcimento, e non essendoci limiti di reddito per partecipare al programma, saranno le famiglie più ricche a mettere in tasca i 150 euro promessi dal governo.
Francesco Pisuzzi
© Riproduzione riservata

Ultimo aggiornamento: 22:33


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