Avviato il Consiglio dei ministri, in vista delle festività del Natale, capodanno ed epifania, a nuovo decreto (non, questa volta, un Dpcm). Solo tre articoli, mezza pagina di divieti e raccomandazioni che daranno forma al primo Natale senza feste o cene. Il decreto – frutto di una decisione “dolorosa” – è stato annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante una conferenza stampa la sera di venerdì 18 dicembre. Durante la conferenza stampa, Conte ha anche annunciato il lancio di rinfreschi del valore di 645 milioni per bar e ristoranti “Costretto a chiudere”; altre misure, per altre categorie, sono in corso, ha detto, per i prossimi giorni.
Venire pianificato messaggistica, nei giorni festivi e nei giorni precedenti i giorni festivi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, tutta l’Italia sarà la “zona rossa”, con un cambiamento significativo: la possibilità di uscire di casa per visitare le case di parenti e amici, anche se segui regole specifiche (elencate di seguito).
Il 28, 29, 30 e 4 gennaio l’Italia sarà più nella “zona arancione”. Gli spostamenti tra i comuni sarebbero quindi vietati, ma al giorno d’oggi “saranno autorizzati viaggiare da comuni con una popolazione non superiore a 5.000 abitanti e una distanza non superiore a 30 chilometri dai comuni interessati“. EST Tuttavia, è vietato recarsi nel capoluogo di provincia.
Le regole per “giorni rossi” e viaggi autorizzati
Ecco le regole per i giorni festivi e per i giorni prefestivi: nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio saranno in vigore in tutta Italia le norme relative alla “zona rossa”: i negozi al dettaglio sono chiusi (tranne quelli inclusi in questo elenco); bar e ristoranti sono chiusi (ma è possibile acquistare da asporto fino alle 22 e ordinare a casa).
Il regolamento della zona rossa impone di non uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro o necessità e emergenza: in quei giorni, Ma, sarà consentito uscire di casa per visitare le case di parenti e amicipur rispettando regole precise. Eccoli:
– Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con sé bambini sotto i 14 anni o persone disabili o non autonome che convivono;
– Lo spostamento in residenze private è consentito solo una volta al giorno in un periodo compreso tra 5 e 22 “, è quindi obbligatorio rispettare il coprifuoco;
– Puoi andare “in una casa” e quella casa deve essere “situata nella stessa regione.»: Per fare un esempio, chi è andato a pranzo dai nonni non potrà andare a cena con i cugini quella sera.
Il Primo Ministro ha espressamente menzionato la possibilità di “ricevere fino a 2 persone non conviventi nel loro alloggio possibilmente con i propri figli di età inferiore ai 14 anni “: una precisione in più rispetto a quanto specificato nel decreto, dove si tratta di limiti alla circolazione”. Un sistema democratico liberale non manda in casa la polizia, salvo casi di delitto flagrante “, ha però precisato il presidente del Consiglio.” Non entriamo negli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con autocertificazione “. Conte ha poi evocato la possibilità di verificare – con autocertificazione “incrociata” – se in una casa sono presenti più di due non conviventi.
Il testo del decreto dice: “Durante i giorni festivi e prima dei giorni festivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2023, le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2020 (quelle delle “zone rosse Sono applicati in tutto il paese, ndr) […] il trasloco in un alloggio privato è consentito solo una volta al giorno, in un periodo compreso tra le 5:00 e le 22:00, in una casa indipendente situata nella stessa regione e nel limite di due persone, oltre a quelle che vi risiedono già, oltre ai minori di 14 anni sui quali queste persone esercitano la potestà genitoriale e le persone disabili o non autonome conviventi“.
Le regole per i giorni “arancioni” e i viaggi autorizzati
Ecco le regole per i giorni “arancioni”: nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2023 saranno in vigore in tutta Italia le norme relative alla “zona arancione” (ad eccezione delle regioni con regole più restrittive, come il Veneto): i negozi sono aperti fino alle 21.00. bar e ristoranti sono chiusi (ma è possibile acquistare da asporto fino alle 22 e ordinare a casa).
Non potrai muoverti fuori dal tuo comune, ma con una importante eccezione già menzionata sopra: puoi lasciare un comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il comune in cui vuoi trasferirti non supera i 30 chilometri. . Restare In ogni caso, è vietato lasciare il proprio comune se si vuole recarsi nel capoluogo di provincia.
Il testo del decreto dice: “in data 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2023 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle “zone arancioni”, ndr), ma viaggi da comuni con un massimo di 5.000 abitanti e su una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, esclusi in ogni caso gli spostamenti verso capoluoghi di provincia“.
Le regole che non cambiano
Il nuovo Decreto Legislativo sul quale il Governo è giunto a un accordo dopo giorni di riunioni, controversie e litigi lascia in vigore tutte le norme previste dal precedente Decreto Legislativo n. 158 all’art. 1, comma 2: “Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2023, è vietato qualsiasi movimento di entrata e di uscita tra territori di diverse regioni o province autonomeIl rientro presso la propria residenza, domicilio o domicilio è sempre autorizzato. È invece vietato recarsi presso residenze secondarie “situate in altra regione o provincia autonoma” e, nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio, anche in un’altra città.
18 dicembre 2020 (modifica il 18 dicembre 2020 | 23:33)
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