Sarà lanciato sulla piattaforma televisiva italiana ITsART.
Il logo e il nome dell’ambizioso progetto italiano per creare un “Netflix della cultura italiana” sono stati rivelati, secondo un quotidiano d’arte online Artribon.
La piattaforma di trasmissione online che fornisce accesso a pagamento alla cultura italiana, dall’arte alla musica, alla danza e al teatro, si chiamerà ITsART e il logo prende i colori dal tricolore italiano.
La società ITsART dietro il progetto è di proprietà della banca d’affari italiana Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che possiede il 51%, e Chili, con sede a Milano, che dal 2012 distribuisce film e serie TV in Italia su Internet, possiede il 49%. .
Il Ministero della Cultura, come responsabile del progetto, ha stanziato 10 milioni di euro a ITsART dal fondo di recupero del Paese, con altri 9 milioni di euro provenienti da CDP, secondo quanto riferito. Artribon.
La piattaforma di trasmissione, annunciata per la prima volta dal ministro della Cultura Dario Franceschini durante il blocco italiano del Coronavirus la scorsa primavera, sarà disponibile dal sito web. www.itsart.tvAttualmente in costruzione.
“ITsART” si legge nell’unica pagina disponibile del sito, è il nuovo palcoscenico virtuale del teatro, della musica, del cinema, della danza e di tutte le forme d’arte, live e on demand, con contenuti disponibili in Italia e all’estero: una piattaforma che fa da ponte tra città d’arte e borghi attraenti, e va dietro le quinte ai musei per celebrare e conoscere Il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme e presentandolo a un pubblico di tutto il mondo “.
Ci sono state alcune critiche al presunto logo e nome “debole” del progetto in inglese, così come al fatto che l’emittente statale RAI ha già una piattaforma di streaming video, Rai Play, che contiene diversi programmi dedicati alla cultura, secondo Artribon.
Riguardo a cosa possiamo aspettarci dal nuovo servizio e dai suoi costi per i telespettatori, ora ci sono annunci su questo fronte, ma non è detto che il lancio ufficiale avverrà “nei primi mesi del 2023”.