L’Italia sta perseguitando le società di consegna di cibo online, un procuratore che si lamenta mercoledì che i ciclisti che consegnano cibo, molti dei quali sono immigrati, vengono trattati praticamente come schiavi.
I pubblici ministeri di Milano hanno affermato che quattro delle principali società di consegna in Italia hanno avuto 90 giorni per migliorare la gestione dei passeggeri, compresa la fornitura di biciclette sicure, risarcimenti per incidenti, contratti di lavoro e formazione, tra le altre protezioni sul lavoro.
Le autorità hanno inoltre emesso sanzioni per un totale di 733 milioni di euro. Il pm Tiziana Siciliano ha affermato che le consegne “rappresentano un anello fondamentale, senza il quale le imprese non possono funzionare”.
L’agenzia di stampa italiana LaPresse ha detto che tre delle quattro società hanno rilasciato dichiarazioni esprimendo sorpresa e dicendo di aver offerto flessibilità e sicurezza ai loro addetti alle consegne.
Con caffè e ristoranti chiusi completamente o parzialmente per mesi a causa di restrizioni di blocco pandemiche, i cavalieri che trasportavano scatole da asporto ronzavano nelle grandi città e nei piccoli paesi per aiutare a mantenere innumerevoli italiani nutriti e in sicurezza a casa.
Le quattro società hanno circa 60.000 ciclisti che utilizzano biciclette e scooter, quasi nessuno di loro lavora con un contratto, contributi pensionistici, ferie pagate, assenze per malattia o infortuni, hanno detto la Procura di Milano.
‘Cittadini, non schiavi’
I corridori guadagnano circa 4 euro ($ 4,80) per ogni consegna, i pubblici ministeri hanno affermato in una conferenza stampa mercoledì che le aziende stanno utilizzando algoritmi per determinare a quali corridori viene assegnato il maggior numero di consegne e quei corridori sono chiamati a lavorare ancora di più.
“Ora non è più il momento di dire che sono schiavi, ma è il momento di dire che sono cittadini”, ha detto ai giornalisti il pm Francesco Greco. Ha aggiunto che gli investigatori hanno applicato “non un approccio morale alla questione, ma un approccio legale”.
L’indagine è nata da un’indagine del 2019 sugli incidenti stradali che coinvolgono uomini di consegna di biciclette.
Le società sono anche sotto inchiesta per determinare se potrebbero aver violato le leggi fiscali, hanno detto i pubblici ministeri.
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