Muro contro muro tra azienda e sindacati sul futuro degli ingegneri Pininfarina. In una riunione mattutina in videoconferenza, la società ha confermato l’intenzione di chiudere l’attività ponendola in liquidazione e annunciando 135 tecnici in esubero, per lo più di alta professionalità.
I sindacati hanno proposto alla Società del Gruppo Mahindra di trasferire i lavoratori in eccedenza dall’ingegneria alla casa madre di Campiano, in provincia di Torino, “per avere accesso a tutti gli ammortizzatori sociali disponibili ed evitare licenziamenti di lavoratori”, ma l’azienda non ha manifestato l’intenzione di andare in questa direzione.
“È inaccettabile, in un contesto come quello che stiamo attraversando, che l’azienda non prenda in considerazione soluzioni alternative per tanti lavoratori in eccedenza, aggirando di fatto la massa di licenziamenti dichiarata a livello nazionale”, ha detto Pininfarina di Olim Torino. “L’azienda non ha utilizzato – e continua a dire il sindacalista – in questi due anni di vita gli ammortizzatori sociali sono indice di una condizione di salute sostenibile. Oggi ne annuncia la chiusura e l’aumento dei debiti. Questo è il passato più assurdo dell’intera vicenda. “
“Questa situazione è aggravata dal fatto che con il nuovo blocco dei licenziati sarà infatti impossibile ipotizzare un trasloco altrove – aggiungono Edi Lazzi e Ugo Bolognesi alla Fiom – motivo per cui chiediamo alla Regione Piemonte di attivare una crisi volta a trovare soluzioni”, afferma. Arcangelo Montenarano per la Fim: “Continueremo a realizzare le nostre iniziative di sensibilizzazione anche nei confronti delle organizzazioni professionali e regionali per la difesa locali e nazionali che vedono lo smantellamento di una storica e gloriosa fabbrica di automobili”.