Il primo ministro italiano designato Mario Draghi si è assicurato il sostegno iniziale di due grandi partiti mentre cerca di formare un governo per tirare fuori il paese dalla sua attuale crisi politica. Il 6 febbraio, sia il movimento populista a cinque stelle che la Lega di destra hanno indicato il loro sostegno a Draghi, escludendo aspre rivalità a beneficio del Paese. Draghi, l’ex presidente della Banca europea, aveva già raccolto l’appoggio del Pd, dell’ex premier Silvio Berlusconi, di Forza Italia e dell’ex premier Matteo Renzi, di Italia Live e del piccolo Freedom and Equality Party.
“Siamo pronti a battere tutto per il bene del Paese”, ha detto ai rappresentanti della stampa Vito Karimi, il leader del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il maggior numero di voti alle ultime elezioni parlamentari del 2018.
La Repubblica italiana è precipitata in una profonda crisi politica il 13 gennaio, dopo che Matteo Renzi, leader del movimento italiano Vive (IV), ha annullato il sostegno del partito offerto al premier Giuseppe Conte. Tuttavia, il partito di Renzi non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta al Senato, costringendo il presidente del Paese, Sergio Mattarella, ad avviare nuove consultazioni per formare il nuovo governo. Mattarella ha quindi invitato Draghi, noto a Super Mario per salvare l’area dell’euro nella crisi del debito nel 2012, per sostituire Conte.
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Il governo conferma il suo sostegno
All’indomani dell’incontro con Draghi, Matteo Salvini, leader della Lega ed ex ministro dell’Interno, ha ammesso di essere “disponibile”. E parlando ulteriormente, ha detto che erano “la forza politica leader nel paese e la forza che dovrebbe governare”. Ha poi preso in giro il partito di estrema destra Fratelli d’Italia, che si dice intende rimanere all’opposizione, dicendo che nessuno può fare progressi se continua a rifiutarlo.
Draghi, un economista qualificato presso il Massachusetts Institute of Technology, ha guidato la Banca centrale italiana dal 2005 al 2011 quando è stato selezionato per guidare la Banca centrale europea, posizione che ha ricoperto fino al 2019. In precedenza, è stato Vice Presidente e Direttore Direttore presso Goldman Sachs International a Londra e Direttore Esecutivo presso la Banca Mondiale.
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