È una misura drastica, e di molti traumi, quella che il governo sta prendendo in considerazione Boris JohnsonAttraverso il suo ministro degli interni, “Falca”. Priti PatelÈ sempre molto difficile riguardo all’immigrazione (anche dall’Unione Europea), nonostante sia figlia di profughi.
Ripeti / conta
Il progetto
Tutto è iniziato ieri con un articolo di Financial TimesDi conseguenza, il governo Johnson avrebbe considerato, tra le varie opzioni sul tavolo per combattere la migrazione irregolare, la possibilità di ricollocare tutti i richiedenti asilo o gli immigrati in attesa del loro status sull’Isola dell’Ascensione, una piccola e rocciosa terra britannica nel Mar Atlantico meridionale. Una soluzione radicale basata sul brutale modello australiano o, per esempio, sul modello americano fino a pochi decenni fa, a Ellis Island. Dopo lo shock delle società umanitarie, ieri l’Esecutivo britannico ha stabilito che si tratta solo di un’ipotesi tra le tante allo studio.
In effetti, c’è un piano piuttosto concreto. La stessa Downing Street lo ha confermato nelle scorse ore, poiché “il governo sta cercando alternative per cambiare le nostre politiche sull’immigrazione illegale e sui richiedenti asilo, al fine di proteggere chi finisce nelle mani dei trafficanti di esseri umani”.
L’ipotesi delle navi
Questa traduzione in lingua sibillina si trova in un articolo per Volte Oggi, la strada che il governo di Boris Johnson potrebbe intraprendere è quella di “sistemare” richiedenti asilo e migranti in attesa di essere collocati su grandi navi, in parte ex navi da crociera, al largo delle coste britanniche. Londra, ad esempio, negozierà con l’Italia per acquistare una nave, costruita 40 anni fa, per oltre 6 milioni di euro, in grado di ospitare 1.400 persone in 141 cabine. Un’altra nave, questa volta una nave da crociera e quindi molto più grande, attualmente ormeggiata alle Barbados, costerà quasi 100 milioni, avrà mille cabine e una capacità totale di 2.417 persone.
Usare vecchie navi per respingere i migranti processati in base alla loro domanda di asilo sembra essere la soluzione migliore per il ministro Patel. Una parte dell’esecutivo, infatti, non condivide l’alternativa di collocarlo su vecchie piattaforme petrolifere britanniche cadute in disuso, mentre la premessa del transito di massa verso un’isola scozzese non otterrebbe l’approvazione del premier di Edimburgo. Nicola Storione. Si ritiene che anche gli immigrati in attesa di processo vengano trasportati in paesi stranieri come Moldova, Marocco e Papua Nuova Guinea, ma potrebbero esserci problemi legali.
In effetti, secondo Financial Times, I piani di Johnson sull’immigrazione includeranno infine l’installazione di muri galleggianti nella Manica, per scoraggiare gli immigrati e impedirne fisicamente l’arrivo quando possibile.
Per Johnson è stato un momento delicato
Quest’ultimo difficile cambiamento da parte del governo Johnson sugli immigrati arriva in un momento molto delicato per il primo ministro, poiché l’esecutivo è criticato anche da parte dello stesso Partito conservatore per il pasticcio sulle regole anti-COVID di cui era confuso. Trasmissione in diretta tv fino a Johnson e gestione della crisi epidemica tormentata da numerosi, gravi e superficiali errori, almeno all’inizio.
Il duro colpo sui migranti ha due cause principali. Primo: è aumentato il numero di arrivi dal Canale al Regno Unito, che negli ultimi mesi è aumentato di oltre il 300% rispetto al 2019, numeri che significano questo. Diretto da London a ParigiAccusato di non aver fatto abbastanza per fermare i migranti sulle coste francesi.
Ma, da parte del governo Johnson, c’è anche la volontà di ripristinare il consenso perso negli ultimi mesi a causa del Covid che per la prima volta in quasi due anni ha visto il Labour Party del nuovo leader. Kerr Starmer I conservatori raggiungono i sondaggi.
In un altro sondaggio della scorsa notte, condotto da YouGov, ha invece affermato che la maggioranza dei britannici (40% contro 35%) sostiene il trasferimento di immigrati in attesa del loro status su un’isola remota, anche gli elettori conservatori sostengono il 62%. Non male, in tempi di debole consenso per il governo Johnson.