Quanti genovesi? Ebbene, dipende: solo se navighi sul web e trovi i dati Istat, scoprirai che il dato più recente disponibile, quello al 31 dicembre 2019, ci ha fermato a 574.090. Sicuramente inferiore all’ultimo numero che trovate sul sito del Comune di Genova: perché il servizio di statistica si ferma ai dati di due anni fa, in cui troviamo ancora 580.097. Oggi chissà. L’ultimo annuario statistico, il volume (che è stato successivamente convertito solo in pubblicazione on line, e di cui – comunque – una sintesi è stata pubblicata su tutti i media, diventando fonte di analisi e confronto) era in realtà a febbraio 2018, sulla base dei dati del 2017. Non c’erano più notizie sulla newsletter semestrale, altra pubblicazione (almeno nella versione breve) che ha fornito dati utili per capire come e dove si sta dirigendo la città in cui viviamo: anche alla luce delle scelte da fare. Da dove viene questo silenzio? Quello che potrebbe sembrare un argomento per specialisti ma invece è qualcosa di buono per tutti, gli ha chiesto il consigliere Diem Alessandro Terrell mentre poneva una domanda urgente in un recente consiglio comunale. “Finora, sul sito web di Statistics, dicono le nostre pubblicazioni, l’ultima delle quali ha tre anni. Al telefono dicono che ci sono problemi di dati. La risposta ricevuta ufficialmente dal Consigliere Francesco Maresca non mi convince, aspetto un nuovo consulente che si occupi dei servizi informatici oltre che demografici: ho chiesto una commissione ad hoc e la risposta è stata “solo quando c’è un consulente …”.
In concreto Maresca – in nome del sindaco Pucci, da quando ha preso gli agenti nelle mani dell’ex deputato Stefano Balleri – è stato che l’annuario – non il servizio – sta subendo “un processo di condizionamento della revisione in termini di qualità e rappresentazione dei dati, per renderlo uno strumento più efficace e fruibile”. Il mio ideale: ma due anni e mezzo senza numero in prosa? Mariska ha inoltre spiegato che il Comune ha avviato una collaborazione con l’Università degli Studi di Genova per riformulare i dati personali, e in particolare controllare “i dati sui movimenti migratori e sul tasso di natalità / mortalità … (…) ritengono che i decessi siano legati alla crisi epidemica provocata dal Covid 19 che si è prolungata Durata dell’operazione. ” “ È vero che i dati demografici sono una parte importante, ed è vero che c’è stato un cambiamento nel sistema informativo in anagrafe tra il 2018 e il 2019, ma una volta riavviato il sistema, credo sia stato più facile ottenere i dati, estrarli e segnalarli – riprende Terrile – inoltre in I gruppi del Dipartimento di statistica, non c’erano solo i dati demografici, ma anche il cosiddetto pannello di controllo dell’economia, dell’immigrazione e del monitoraggio dei prezzi al consumo “. Sì: mentre le voci di Al-Torsi indicano che il calo dei dati, sia sul livello della popolazione che sugli indicatori economici, avrebbe portato a Impazienza ai piani superiori, motivo per ritardarne la pubblicazione?
Due giorni fa, intanto, il rimpasto di gabinetto ha commissionato all’oculista Massimo Nicolò, oltre alla delega senza precedenti alla sanità, servizi informatici e demografici. Terrell dice che il comitato potrebbe sedere ora. Anche perché una decina di persone coinvolte nella raccolta e nell’elaborazione dei dati sono sempre attive al loro posto; Dopodiché, sarà possibile prendere conoscenza dei dati necessari per spiegare il presente e il futuro di Genova?
