Il procuratore capo ha spiegato che la decisione riguarda quelle che sono considerate ripetute violazioni della riservatezza dell’indagine e ha deciso di aprire un caso per accertare eventuali responsabilità.
Basta, fermati, non continuiamo, resistiamo. Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia, ha deciso – scrive l’Ansa – di bloccare a tempo indeterminato da oggi tutte le attività investigative relative al famoso “esame farsa” dell’italiano Luis Suarez. Una decisione clamorosa, però, maturata dopo giorni di rabbia per la fuga di informazioni e documenti. Il pubblico ministero ha anche deciso di aprire un fascicolo per determinare eventuali responsabilità. “Sono indignato per quello che è successo finora, inclusa la riunione dei media oggi sotto l’ufficio del procuratore. Faremo in modo che tutto questo non si ripeta ”. Già nei giorni scorsi Cantone aveva mostrato irritazione per quelle che considera “ripetute violazioni della riservatezza delle indagini”. Tra l’altro, l’indagine sta vivendo oggi una giornata particolarmente cruciale con gli interrogatori, da parte di persone informate dei fatti e non da indagati, avvocati della Juve, Luigi Chiappero e Maria Turco, e con la delega di incarichi a scienziati informatici a lavorare su PC e cellulari dopo la ricerca di martedì. Probabilmente quello di Cantone è un tentativo di evitare la pressione dei media in un punto delicato dell’inchiesta.
TROPPO VELOCE
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Il procuratore capo è stato molto attento in questi giorni a scoraggiare letture frettolose al punto da fare una dichiarazione mentre sono in corso le perquisizioni proprio per evitare un caos di interpretazioni in varie direzioni. Ci sono certamente dati su quello che, a suo avviso, può essere considerato un “esame inverosimile”. Ma il quadro di responsabilità resta da definire e il lavoro investigativo è ancora nella sua fase iniziale. L’inizio delle indagini è stato casualmente fortuito, dato che le intercettazioni erano motivate da presunte lacune di bilancio dell’Università per Stranieri. In pratica è successo tutto in pochi giorni, tre settimane al massimo, ed è ovvio che ci sono ancora tanti test da fare. Cantone desidera ripristinare un livello minimo di riservatezza per i sondaggi per non compromettere tutto. Nelle prossime ore capiremo quando avverrà questa sospensione. Questo è molto probabilmente un breve passo per ripristinare un po ‘di spazio per le attività preliminari senza troppa pressione. È probabile che già dalla prossima settimana le indagini potranno riaprire.
APPASSIONATO
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Cantone, magistrato simbolo della lotta alla camorra, sotto scorta nel 2003 dopo la scoperta di un progetto di attacco ai suoi danni da parte del clan Casalesi, presidente dell’Autorità Anticorruzione dal 2014 al 2019, è un grande fan di sport e calcio. Da giugno dirige la Procura di Perugia. Nato a Napoli, e cresciuto nell’entroterra, a Giugliano, ha scritto anche un libro sul calcio con Gianluca Di Feo, “Football Club, perché il calcio è lo sport più amato dalle mafie”, edito da Rizzoli nel 2012. E proprio in questo volume racconta la sua passione per il calcio fin dall’inizio: “Fin da bambino ho iniziato ad andare allo stadio; non con mio padre che non amava molto il calcio, ma con i miei zii. Mi hanno portato a vedere il Giugliano o anche la Casertana. Da bambino ho iniziato a seguire il Napoli alla Curva A. Maradona non era ancora arrivato, ma le geometrie di Rudy Krol ci hanno fatto sognare lo scudetto ”.
25 settembre 2020 (modifica il 25 settembre 2020 | 18:45)
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